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giorno e notte, era la Locca, coi capelli bianchi e arruffa-
ti, che si metteva a sedere davanti alla casa del nespolo,
o aspettava le barche alla riva, e nemmeno il colèra la
voleva, poveretta.
I forestieri erano fuggiti anch essi, come gli uccelli
quando viene l inverno; e il pesce non trovava chi lo
comprasse. Sicché diceva ciascuno: Dopo il colèra
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Giovanni Verga - I Malavoglia
verrà la fame. Padron Ntoni aveva dovuto metter mano
ai denari della casa, e li vedeva assottigliare a soldo a sol-
do. Ma ei non pensava ad altro se non che Maruzza era
morta fuori della sua casa, e cotesto non gli poteva uscir
di mente. Ntoni come vedeva spendere i denari ten-
tennava il capo anche lui.
Finalmente, quando il colèra finì, e dei denari raccolti
con tanto stento ne restarono appena la metà, tornò a
dire che così non si poteva durare, a quella vita di fare e
disfare; che era meglio di tentare un colpo solo per le-
varsi dai guai tutti in una volta, e che là, dov era morta
sua madre in mezzo a tutta quella porca miseria, non vo-
leva più starci.
Non ti rammenti che tua madre ti ha raccomandato
la Mena? gli diceva padron Ntoni.
Che aiuto posso darci alla Mena se resto qui? ditelo
voi!
Mena lo guardò cogli occhi timidi, ma dove ci si vede-
va il cuore, tale e quale come sua madre, e non osava
proferir parola. Ma una volta, stringendosi allo stipite
dell uscio, si fece coraggio per dirgli:
A me non me ne importa dell aiuto, purché tu non
ci lasci soli. Ora che non c è più la mamma mi sento co-
me un pesce fuori dell acqua, e non m importa più di
niente. Ma mi dispiace per quell orfanella che resta sen-
za nessuno al mondo, se tu vai, come la Nunziata quan-
do l è partito il padre.
No! diceva Ntoni, no! Io non posso aiutarti se non
ho nulla. Il proverbio dice «aiutati che t aiuto». Quando
avrò guadagnato dei denari anch io, allora tornerò, e
staremo allegri tutti.
La Lia e Alessi spalancavano gli occhi, e lo guardava-
no sbigottiti; ma il nonno si lasciava cadere la testa sul
petto Ora non hai più né padre né madre, e puoi fare
quello che ti pare e piace, gli disse alfine. Finché vivrò
a quei ragazzi ci penserò io, quando non ci sarò più, il
Signore farà il resto.
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Giovanni Verga - I Malavoglia
La Mena, poiché Ntoni voleva andarsene a ogni co-
sto, gli metteva in ordine tutta la roba, come avrebbe
fatto la mamma, e pensava che laggiù, in paese forestie-
ro, suo fratello non avrebbe avuto più nessuno che pen-
sasse a lui, come compar Alfio Mosca. E mentre gli cuci-
va le camicie, e gli rattoppava i panni, la testa correva
lontano lontano, a tante cose passate, che il cuore ne era
tutto gonfio.
Dalla casa del nespolo non posso passarci più di-
ceva quando stava a sedere accanto al nonno, me la
sento nella gola, e mi soffoca, dopo tante cose che sono
avvenute dacché l abbiamo lasciata!
E mentre preparava la roba del fratello, piangeva co-
me se non dovesse vederlo più. Infine, quando ogni cosa
fu in ordine, il nonno chiamò il suo ragazzo per fargli
l ultima predica, e dargli gli ultimi consigli per quando
sarebbe stato solo, che avrebbe dovuto far capitale sol-
tanto della sua testa, e non avrebbe avuti accanto i suoi
di casa per dirgli come doveva fare, o per disperarsi in-
sieme; e gli diede anche un po di denaro, caso mai ne
avesse bisogno, e il suo tabarro foderato di pelle, ché
oramai lui era vecchio, e non gli serviva più.
I ragazzi vedendo il fratello maggiore affaccendarsi
nei preparativi della partenza, gli andavano dietro pian
piano per la casa, e non osavano dirgli più nulla, come
fosse diggià un estraneo.
Così se ne è andato mio padre, disse infine la
Nunziata la quale era andata a dirgli addio anche lei, e
stava sull uscio. Nessuno allora parlò più.
Le vicine venivano ad una ad una a salutare compare
Ntoni, e poi stettero ad aspettarlo sulla strada per ve-
derlo partire. Egli indugiava col fagotto sulle spalle, e le
scarpe in mano, come all ultimo momento gli fossero ve-
nute meno il cuore e le gambe tutt a un tratto. E guarda-
va di qua e di là per stamparsi la casa e il paese, ogni co-
sa in mente, e aveva la faccia sconvolta come gli altri. Il
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nonno prese il suo bastone per accompagnarlo sino alla
città, e la Mena in un cantuccio piangeva cheta cheta.
Via! diceva Ntoni, orsù, via! Vado per tornare alla fin
fine! e sono tornato un altra volta da soldato. Poi, do-
po ch ebbe baciata Mena e la Lia, e salutate le comari, si
mosse per andarsene, e Mena gli corse dietro colle brac-
cia aperte singhiozzando ad alta voce, quasi fuori di sé, e
dicendogli: Ora che dirà la mamma? ora che dirà la
mamma? Come se la mamma avesse potuto vedere e
parlare. Ma ripeteva quello che le era rimasto più fitto
nella mente, quando Ntoni aveva detto un altra volta di
voler andarsene, e aveva vista la mamma piangere ogni
notte, che all indomani trovava il lenzuolo tutto fradicio,
nel rifare il letto:
Addio, Ntoni! gli gridò dietro Alessi facendosi co-
raggio, come il fratello era già lontano; e allora la Lia co-
minciò a strillare. Così se n è andato mio padre, disse
infine la Nunziata, la quale era rimasta sulla porta.
Ntoni si voltò prima di scantonare dalla strada del
Nero, cogli occhi lagrimosi anche lui, e fece un saluto
colla mano. Mena allora chiuse l uscio, e andò a sedersi
in un angolo insieme alla Lia, la quale piangeva a voce
alta. Ora ne manca un altro della casa! disse lei. E se
fossimo nella casa del nespolo parrebbe vuota come una
chiesa.
Come se ne andavano ad uno ad uno tutti quelli che
le volevano bene, ella si sentiva davvero un pesce fuori
dell acqua. E la Nunziata, là presente, colle sue piccine
in collo, tornava a dire: Così se ne è andato mio padre.
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CAPITOLO 12
Padron Ntoni, ora che non gli era rimasto altri che
Alessi pel governo della barca, doveva prendere a gior-
nata qualcheduno, o compare Nunzio, che era carico di
figliuoli, e aveva la moglie malata, o il figlio della Locca,
il quale veniva a piagnucolare dietro l uscio che sua ma-
dre moriva di fame, e lo zio Crocifisso non voleva dargli
nulla, perché il colèra l aveva rovinato, diceva, con tanti
che erano morti e gli avevano truffati i denari, talché
aveva preso il colèra anche lui, ma non era morto, ag-
giungeva il figlio della Locca, e scuoteva il capo trista-
mente. Adesso ci avremmo da mangiare, io e mia ma-
dre e tutto il parentado, se fosse morto. Siamo stati a
curarlo due giorni colla Vespa, che pareva avesse ad an-
darsene da un momento all altro, ma poi non è morto!
Però, quel che i Malavoglia guadagnavano non basta-
va spesso a pagare lo zio Nunzio, o il figlio della Locca, e
si doveva metter mano a quei soldi raccolti con tanta fa-
tica per la casa del nespolo. Ogni volta che Mena andava
a pigliare la calza sotto la materassa, lei e il nonno sospi-
ravano. Il povero figlio della Locca non ci aveva colpa;
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